Un risultato che parla da solo: ben 40 ragazzi presenti all’Open Day 2014 organizzato dalla nostra realtà. Un successo che certifica quanto il lavoro svolto negli ultimi tempi stia portando risultati concreti e credibilità sul territorio.

Un progetto che non è solo calcio, ma è soprattutto formazione, educazione, scuola e futuro.

Tante le variabili per il successo dell’ultimo periodo, dalla strategia della rappresentativa, alla comunicazione, a una figura importante e determinante come Gilbert Nana, alla trattativa nella famiglia Udinese Academy: un riconoscimento prestigioso che premia serietà, metodologia e visione educativa.

“Lavoriamo ogni giorno con la convinzione che un giovane vada accompagnato non solo in campo, ma anche fuori – commenta l’ideatore Aldo Rotunno – crediamo nella scuola, nei valori, nella comunicazione e nella costruzione di un ambiente sano dove poter crescere”.

Proprio per questo oggi la grande sfida si chiama Centro Sportivo. La società è pronta a partecipare a bandi pubblici per la gestione di un’area sportiva fondamentale per dare una casa definitiva al progetto, ringraziando per vicinanza e aiuto al Montesolaro e all’Inverigo Calcio che ad oggi ci stanno appoggiando aiutandoci.

Un passo strategico per creare uno spazio aperto a tutti, dedicato ai giovani, allo sport e alla comunità.

L’esperienza maturata in oltre vent’anni tra comunicazione, scuola e sport rappresenta un elemento distintivo e fondamentale: “Oggi educare un ragazzo significa anche saper comunicare con lui e con la sua famiglia, costruendo percorsi reali, credibili e stimolanti – spiegano i responsabili – ecco perché ogni nostro progetto ha sempre una forte componente educativa, sociale e comunicativa”.

L’Open Day 2014 da record è un punto di partenza. L’ambizione ora è quella di costruire qualcosa di ancora più grande: un centro sportivo che diventi un vero polo di riferimento per i giovani della Brianza. La formula di partenza è il ragazzo, per quello siamo convinti che i ragazzi debbano rimanere negli oratori con i loro amici e vivere l’oratorio il più possibile. Il calcio fino ad una certa età deve essere un gioco e come tale va vissuto. I ragazzi non abbandonano dunque gli oratori e possono provare un esperienza diversa di crescita e conoscere nuovi amici che poi rincontreranno nei campionati degli oratori, creando sicuramente anche un clima più inclusivo e di socializzazione, perché non saranno più solo avversai ma amici e questo lo stiamo già vivendo con la strat up del progetto con l’annata dei 2013.

Nella foto della Rappresentativa Academy Brianza: Pozzi del san Rocco Seregno, Vegni del meda Sud e Spanò della Polis Seregno

Un altro fattore importante per noi è il discorso campionato. E’ la stessa FIGC che da indicazioni che fino ad una certa età la classifica non deve essere un parametro, e noi prendiamo questo principio e lo applichiamo. Non parteciperemo a campionati, fino a certe categorie, ma solo amichevoli, test match ed esperienze con squadre professionistiche, in base alla preparazione. Come un po’ a scuola, le verifiche vengono assegnate in base al programma svolto e alle competenze del gruppo classe, per cercare di stimolare e di raggiungere degli obiettivi di crescita e non puramente indicativi del voto stesso o della verifica, ci concentriamo sul percorso dei singoli ed essendo già contatati da molti club professionistici per i nostri ragazzi, possiamo poi gestire, assieme alla famiglia, le scelte più giuste per loro stessi, in base al periodo e in basi a molti altri fattori, perché molte volte ci dimentichiamo che sono bambini.

Stiamo lavorando anche sul femminile, ora molto importante cercare di strutturarsi anche in questa direzione, la categoria su cui stiamo lavorando è 2009-2010-2011, ci sono buoni segnali in questa direzione, oltre al progetto scuola con l’Istituto Leonardo da Vinci di Carate Brianza con la creazione di squadra scolastica con l’annata 2009.

Perché i numeri passano. Le persone e i progetti restano.

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